Per gli Ebrei, è la solennità con cui si celebra la liberazione dalla schiavitù dell’Egitto.
il nome viene dalla tradizione biblica messo in rapporto con il verbo pāsaḥ «passare oltre», a commemorazione del «passare oltre» del Dio d’Israele, che nella notte dell’uccisione dei primogeniti egiziani risparmiò quelli ebrei.
L’istituzione della Pasqua è basata sulla della liberazione degli Ebrei dall’Egitto (Esodo, 12). Secondo la narrazione biblica, il faraone impediva agli Ebrei di lasciare la terra d’Egitto. Per ordine di Dio, Mosè fece abbattere su di essa le prime 9 piaghe senza ottenere nessun risultato. Fu allora la volta della decima piaga. Egli ordinò ad ogni famiglia ebrea di immolare un agnello ed aspergere col suo sangue gli stipiti e l’architrave della porta di casa. Nella notte stessa, Dio passò dinanzi alle case egiziane e ne uccise tutti i primogeniti, risparmiando invece quelli israeliti, le cui abitazioni erano riconoscibili dal sangue sugli stipiti. Vinto da quest’ultima e più terribile prova, il faraone non si oppose a che gli Ebrei, in assetto di partenza, si allontanassero.
Presso i cristiani, il nome è stato applicato alla festa mobile che commemora la risurrezione di Cristo, la massima solennità dell’anno liturgico. Cade la prima domenica dopo il plenilunio di primavera. Nella Pasqua, senza dubbio, la Chiesa intese continuare la solennità omonima giudaica, ma imprimendole subito un suo significato proprio. Specialmente in Oriente, dove fece accentuare il ricordo della passione e della morte. La Pasqua è preceduta da una settimana (detta settimana santa) in cui vengono commentati i fatti riguardanti la passione e morte in croce di Cristo, la sua sepoltura e la risurrezione da morte; il giovedì, venerdì e sabato costituiscono il triduo sacro. Alla sera del sabato santo, durante la grande veglia o vigilia notturna, gradatamente si passa dal lutto alla gioia della risurrezione, rievocata – dopo il battesimo dei catecumeni e numerose letture, canti e preghiere – con la messa solenne verso l’alba della domenica, la Pasqua propriamente detta, che intende celebrare con la massima solennità la risurrezione di Cristo culmine della sua opera di redenzione.